Seconda gara andata deserta per il servizio di
Tesoreria comunale. Le banche continuano a stare alla larga del Comune
armerino. Nessun istituto di credito, infatti, ha presentato un’offerta per
avere come “correntista” il palazzo comunale. Quella che è stata definitiva la
“crisi di tesoreria”, quindi, va avanti, a distanza ormai di quasi tre mesi
dalla scadenza del precedente contratto con il Credito Siciliano. Niente
tesoriere comunale, niente anticipazioni bancarie, crisi di liquidità, stipendi
degli impiegati a rischio e ente locale che per ora può contare esclusivamente
sulle proprie forze economiche, cioè sulle proprie entrate. Un problema non
solo piazzese, ma molto diffuso anche nelle altre realtà locali siciliane. All'origine c'è anche l'inaffidabilità della Regione sul piano finanziario.