martedì 30 ottobre 2012

Piazza. Sms di Nigrelli scatena richiesta di dimissioni da parte dell'opposizione. Imbarazzo dei presenti in aula

Piazza. Un sms imbarazzante del sindaco Carmelo Nigrelli diventa un caso politico e porta l’opposizione a chiedere le dimissioni del primo cittadino. E all’interruzione brusca della seduta consiliare con l’uscita dall’assemblea del centrodestra e la mancanza del numero legale. Curioso e inedito colpo di scena quello successo in consiglio comunale, mentre era in corso il dibattito sul bilancio di Previsione 2012. Il primo cittadino avrebbe scritto un sms da inviare al consigliere Michelangelo Trebastoni, per avvertirlo di un intervento con frasi “gravissime” effettuato qualche secondo prima in aula dal consigliere Calogero Cursale, capogruppo dell’Udc. Ma per sbaglio il messaggio sarebbe stato inviato da Nigrelli proprio allo stesso Cursale e non a Trebastoni. “Cursale ha detto su di te cose gravissime senza citarti”, questo il testo dell’sms arrivato sul telefonino di Cursale mentre era in corso la seduta. A quel punto il capogruppo dell’Udc si è alzato di scatto, leggendo pubblicamente in aula l’sms ricevuto per sbaglio, esibendo con la mano verso l’alto il cellulare e mettendo tutti al corrente di quello che è subito apparso come un imbarazzante autogol del primo cittadino. “Ho appena ricevuto un sms dal sindaco…”,



si è affrettato a rivelare all’aula, molto arrabbiato, il capogruppo dell’Udc, leggendo il messaggio in modo pubblico. In aula secondi di silenzio e stupore, anche tra i banchi del Partito democratico che sostiene la giunta. Poi subito dopo tutti gli esponenti del centrodestra, fortemente irritati, hanno lasciato il consiglio, facendo mancare il numero legale. Il presidente dell’aula ha subito chiesto la verifica del numero legale e la seduta è stata sciolta. “Abbiamo abbandonato l’aula a seguito dell’increscioso comportamento offensivo da parte del primo cittadino, un indegno atteggiamento, non risulta idoneo a rappresentare la città, deve dimettersi”, questo il commento a caldo congiunto dei consiglieri di opposizione Giuseppe Falcone, Ivan Picicuto, Giuseppe Capizzi, Basilio Fioriglio, Renato Incardona, Carmelo Gagliano, Calogero Cursale, Giuseppe Marotta, Luca Failla e Rosario Paternicò. Il gruppo si è a lungo consultato sulla posizione da tenere nei confronti del sindaco Nigrelli. “Gravissimo tentare di aizzare un consigliere contro un altro”, hanno aggiunto. Abbiamo raggiunto al telefono il sindaco Nigrelli per avere una replica sull’episodio. “Mi pare del tutto irrilevante”, si è limitato a commentare l’inquilino di Sala delle Luci, il quale subito dopo l’episodio in consiglio ha cercato di spiegarsi con lo stesso Cursale tanto in aula quanto in piazza Garibaldi, sotto il palazzo comunale. Qualche consigliere e assessore del Pd ha cercato di gettare acqua sul fuoco, ma la tensione è rimasta alta. Un episodio che rischia, adesso, di approfondire il solco politico già molto forte tra Nigrelli e le opposizioni e di rendere ancora più turbolento l’ultimo scorcio di legislatura.

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo