PIAZZA ARMERINA. Un esposto a carabinieri e polizia con il quale denunciano un tentativo di voto di scambio ai loro danni. Quindici lavoratori dell’assistenza domiciliare agli anziani hanno firmato il 19 maggio un documento di due pagine nel quale muovono gravissime accuse ad un esponente politico piazzese dell’Mpa.
Il fatto
I dipendenti lo scorso 14 maggio affermano di essere stati invitati ad un incontro dal politico “per chiarimenti riguardo la sospensione del servizio di assistenza domiciliare agli anziani”. “Durante la riunione, il signor… ha invitato con minacce esplicite a votare per la loro corrente politica in cambio della salvaguardia del posto di lavoro”, scrivono i lavoratori. “In seguito ha chiesto copia del documento e del codice fiscale per verbalizzare la presenza degli operatori, perché la mancanza degli altri operatori li avrebbe esclusi dal posto di lavoro”, continua la denuncia. “Alla fine dell’incontro, il signor…, ha consegnato ai presenti un foglio dove indicare i nominativi delle persone che avrebbero potuto votare per lui, con relativa sezione di voto assegnata ed indirizzo”, aggiungono. Foglio poi allegato all’esposto, consegnato dai lavoratori alle due forze di polizia presenti in piazza Garibaldi. Presenti all’incontro anche altri due importanti esponenti politici, citati nel documento, mentre una terza persona, citata sempre dall’esposto, sarebbe arrivata in un secondo momento, mentre erano presenti i lavoratori.
Presente all'incontro anche Mattia
Tra i presenti all’incontro incriminato anche l’allora candidato sindaco dell’Mpa, Giuseppe Mattia, il quale, poi, nel corso di una conferenza stampa, si dichiarerà estraneo ai fatti, prendendo le distanze “da chi agisce in questo modo”. Ricordiamo che il giorno dopo, il 15 maggio, sarebbe scaduta l’ultima proroga concessa dal Comune alla cooperativa Ares di Catenanuova per lo svolgimento del servizio di assistenza agli anziani. La Polizia avvia subito un’indagine ed ascolta tutti i lavoratori. E poi invia il carteggio alla Procura di Enna.
Avvisi di garanzia?
Non vi sarebbe ancora nessun avviso di garanzia e nessuna delega di indagini alla polizia armerina da parte della magistratura ennese sul caso. Questo quanto appreso da ambienti investigativi dell'ennese. Un dato confermato anche da ambienti giudiziari. Confermato anche un altro elemento: non è stata ancora ascoltata "la figura istituzionale" presente all'incontro discusso tra l'esponente politico e il gruppo di lavoratrici. ma proprio la mancata audizione del pubblico ufficiale "testimone" dell'accaduto, in grado forse di poter dare un contributo importante all'indagine, a distanza di più di un mese dall'esposto, sta creando forti peplessità. Continua con altri particolari inediti... http://robertpalermo.blogspot.com/