mercoledì 23 luglio 2008

Trigona. L'architetto Oliva: "Team della soprintendenza già al lavoro per il progetto sul museo". Servono 400 mila euro.


PIAZZA ARMERINA. Partono i lavori di restauro di Palazzo Trigona, l’edificio storico destinato a diventare museo della città. La Soprintendenza di Enna, ieri mattina, ha consegnato i lavori alla ditta Donato srl, un’associazione temporanea di imprese con sede a Trapani. “I lavori serviranno a realizzare le rifiniture del palazzo, i nuovi impianti tecnologici, gli intonaci, la pavimentazione, gli infissi interni, in modo che la struttura sia pronta per la completa fruizione”, spiega per la soprintendenza di Enna l’architetto Rosa Oliva, responsabile unico del procedimento. Da capitolato occorreranno 12 mesi per il completamento dei lavori. “Da accordi con l’impresa cercheremo di chiudere tutto entro il 31 dicembre di quest’anno”, aggiunge l’architetto Oliva. Presenti al sopralluogo, con i tecnici dell’impresa e quelli della soprintendenza, anche il sindaco Carmelo Nigrelli e il consigliere comunale Riccardo Calamaio, responsabile di Legambiente, l’associazione che da anni spinge verso il recupero museale del palazzo. “Legambiente si augura che venga al più presto avviata la tanto richiesta, ma mai avviata, concertazione con le forze del territorio, per definire valenze e contenuti di quello che, il 5 maggio 2002, fu indicato come Museo della città e del territorio”, sottolinea in una nota l’associazione, esprimendo soddisfazione per “questo ulteriore passo avanti verso la realizzazione del museo Trigona”. “Siamo già impegnati al progetto per la musealizzazione, con un team coordinato dal soprintendente Beatrice Basile, occorrerà indirizzare gli sforzi per un finanziamento di 400 mila euro da parte del Ministero ai Beni culturali”, fa sapere il Rup Oliva. http://robertpalermo.blogspot.com/

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo