giovedì 26 giugno 2014

Piazza. Consorzi. "Venduti, venduti", proteste, urla e accuse in aula dopo il rinvio. Seduta sospesa

“Venduti, venduti…”, “buffoni”, mentre un cartello campeggia con la scritta “Vendesi”. E scatta l’appaluso ironico, carico di rabbia e delusione, tra urla, accuse e insulti rivolti ai consiglieri (http://robertpalermo.blogspot.it/2014/06/piazza-armerina-il-video-con-le.html) Il presidente dell’aula, Gianfilippo La Mattina, ha appena letto l’esito della votazione, favorevole al rinvio del punto sull’adesione al libero consorzio con capofila Gela, quando in aula si scatena la forte protesta del pubblico, all’interno del quale si trova anche una componente di attivisti del Movimento Cinque Stelle. Il clima teso post voto ha costretto il presidente La Mattina a dover sospendere la seduta. La decisione del consiglio comunale, mercoledì sera, di prendere tempo per decidere se aderire o meno al libero consorzio dei comuni guidato da Gela, non è stata digerita dal pubblico presente in aula. La tensione si tagliava con il coltello già fin dai primi minuti del dibattito, tanto che il presidente La Mattina più volte aveva dovuto minacciare di sospendere la seduta. Per molti in aula la richiesta di altro tempo per decidere sarebbe solo un inciucio perditempo, insomma una scusa per lasciare Piazza con Enna. Ed il punto nodale degli animi surriscaldati è proprio questo: staccarsi dal capoluogo ennese, senza se e senza ma. Le voci dai banchi sono esplicite: “Andiamo via da Enna”, “Senza di noi non siete niente”, “Non possono decidere 20 persone per noi”. “Con questi toni vi faccio accomodare fuori, avete...
finito di fare il teatrino?”, dice La Mattina. Poi il dibattito sulla richiesta di rinvio proposta da La Mattina parte, ma viene interrotto più volte. Le forze dell’ordine si trovano costrette ad intervenire più volte per tentare di calmare gli animi, uno dei grillini viene quasi portato di peso fuori dall’aula. “Siete ospiti e non potete parlare, ve lo dico l’ultima volta, se fate così sospendo la seduta”, il richiamo del presidente. “Siete voi gli ospiti…”, replicano dai banchi gli attivisti del M5S. Poi le dichiarazioni di voto, la bagarre post voto e le polemiche. Adesso si attende di sapere quanto l’aula tornerà a riunirsi per deliberare l’adesione o meno a Gela e il divorzio da Enna. A votare per il rinvio i consiglieri Teodoro Ribilotta e Teresa Neglia per il Pd, il gruppo Udc con Gianfilippo La Mattina, Andrea Velardita e Federica Castrogiovanni, il Nuovo Centro Destra con Manuela Lentini e Ivan Picicuto, per il partito Socialista i tre consiglieri Rosa Betto, Ivana Terranova e Alessia Di Giorgio, i consiglieri del gruppo Mattia Francesco Alberghina e Salvatore Ferrara, l’indipendente Filippo Vitali. Voto contrario invece per Laura Saffila Pdl, Salvatore Alfarini de Il Megafono, Lillo Cimino (Pd), Calogero Cursale, Concetto Arancio e Ilenia Marotta. Da segnalare in particolare la spaccatura all'interno del Partito Democratico, con Neglia e Ribilotta che hanno votato per il rinvio e Cimino contro.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo