Di seguito il comunicato dell'assemblea degli attivisti del Movimento Cinque Stelle sul rinvio della seduta del consiglio comunale del 25 giugno:
"Come ampiamente previsto, il Consiglio Comunale, convocato
nella giornata di ieri per discutere sull'adesione della città al Libero
Consorzio di Comuni di Catania, è stato rinviato dopo una lunga e animata
discussione, che ha visto la presenza di numerosi cittadini fortemente critici
sulla utilità di detto rinvio. Ciò che ha lasciato perplessi gli intervenuti è stata la
motivazione addotta dal Sindaco e richiamata da alcuni consiglieri nelle
dichiarazioni di voto, a supporto di tale posticipazione. Ad avviso del primo cittadino è necessario fornire alla
cittadinanza ulteriori spunti di riflessione prima di passare al referendum
confermativo, che dovrà ratificare la delibera del consiglio comunale. Questa dichiarazione, invero, stride fortemente con
l’atteggiamento ostruzionistico tenuto dall’amministrazione che ci ha negato,
di fatto, la possibilità di far conoscere alla cittadinanza la convocazione
dell’adunanza. Né può colmare tale grave omissione un’autorizzazione
verbale (quindi passibile di sanzioni amministrative) rilasciata solo il
pomeriggio precedente la convocazione del consiglio comunale. Rileviamo altresì la mancanza di adeguata pubblicità
istituzionale e di iniziative idonee a colmare il vuoto di informazione
sull’argomento. Ben avrebbe potuto l’amministrazione organizzare eventi
divulgativi e tavoli di discussione con la cittadinanza, in buona sostanza...
quello che il locale M5S e i comitati cittadini hanno fatto per mesi. Stupisce maggiormente l'argomentazione della necessità di
rendere edotto il Vescovo (SIC!) sugli ambiti di applicazione della legge sui
“Liberi Consorzi” che ha eliminato le Provincie Regionali. Se, infatti, la città più popolosa della Diocesi, Gela, che
da sola ha quasi la metà degli abitanti della ex provincia di Enna ha già
deliberato all'unanimità di lasciare Caltanissetta per aderire a Catania,
appare strano che il capo della Diocesi non fosse al corrente di un evento di
tale portata. Appare di solare evidenza la strumentalità e la finalità
dilatoria delle dissertazioni del Sindaco, che contrastano fortemente con
quanto dichiarato in campagna elettorale. In ogni caso, e a tutto voler concedere, vi sarebbe stata
ampia possibilità di deliberare e successivamente informare meglio la
cittadinanza, dal momento che il testo della legge stabilisce un termine di 60
gg. tra la delibera e il referendum cittadino. Ci sia consentito evidenziare ancora, la conduzione
inutilmente autoritaria della seduta da parte del Presidente del Consiglio
Comunale, il quale ha ripetutamente,e in maniera dispotica, minacciato di
sospendere la seduta e/o di allontanare i cittadini che chiedevano ai loro
rappresentanti di deliberare e quindi di indire il referendum confermativo. E’ opportuno al riguardo ricordare al Presidente e a tutti i
consiglieri che i cittadini non sono “ospiti” della casa comunale, sono semmai
i temporanei datori di lavoro degli stessi. Chi ha simili responsabilità, dovrebbe comprendere che venti
persone non possono decidere del futuro di una città che ha già maturato la
propria decisione. Infine, ma con estrema riluttanza, vogliamo ricordare le
parole del consigliere Ribilotta il quale ha sostenuto nella sua dichiarazione
di voto, che le decisioni di questo tipo non possono essere condizionate dalla
“pancia” della gente e che attengono unicamente alla classe dirigente e che il
“popolo” non conta. Non sembra necessario commentare oltre. Possiamo solo invitare il consigliere a guardare meglio sul
vocabolario italiano alla voce democrazia. Il M5S si riunirà a breve in assemblea per valutare tutte le
iniziative da intraprendere ed informare i cittadini sulla vicenda".