lunedì 30 giugno 2014

Piazza. Comune, un rimprovero finisce al Tar e costa oltre 4 mila euro

Un rimprovero da oltre 4 mila euro per le casse comunali quello che ha visto protagonisti un dirigente e un funzionario comunale e finirà davanti al Tar di Catania. Tanto è il costo che il Comune potrebbe sopportare per le spese legali legate alla vicenda. In pratica tutto sarebbe partito da un rimprovero scritto fatto da un caposettore ad un funzionario, una sanzione disciplinare partita in una come tante altre giornate di lavoro. Un provvedimento disciplinare non condiviso dal dipendente rimproverato, il quale ha deciso di rivolgersi ai propri legali e fare ricorso al tribunale amministrativo regionale di Catania, per dichiarare nulla la sanzione per infondatezza e illiceità”. Un illiceità che secondo il funzionario sarebbe stata determinata dalla finalità “ingiustamente persecutoria” del caposettore. Non solo. Viene chiesto ora anche la condanna del dirigente e del Comune, in qualità di datore di lavoro, al risarcimento del danno morale ed esistenziale, oltre che patrimoniale. Il rimprovero a quel punto sconfina dalle stanze del settore comunale e finisce prima al responsabile del servizio Affari Legali e Contenzioso e poi alla Sala delle Luci del palazzo comunale, con l’indicazione “urgenza di costituirsi in giudizio”. La giunta a quel punto si trova costretta a dover trattare la questione e autorizza il sindaco Filippo Miroddi a costituirsi in giudizio, dando incarico ad un legale, l’avvocato Agatino Cariola. Costo del compenso per le casse comunali 4.440 euro, il minimo tariffario professionale. Una scorrettezza professionale, una negligenza sul posto di lavoro, incomprensioni personali tra dipendenti, vecchi rancori mai finiti? Non sappiamo cosa sia successo veramente, ma in un momento di forte,,,
crisi economica, con i conti comunali che hanno rischiato nell’ultimo anno il dissesto finanziario, far impegnare al bilancio comunale oltre 4 mila euro come spese legali per un rimprovero rivela tutta la fragilità anomala del sistema burocratico. Per non parlare dei mugugni che una tale vicenda può provocare al cittadino, al quale sono state aumentati tutti i tributi locali nell’ultimo anno, con l’impegno dell’avvio di una spending review in grado di contribuire al dimagrimento dei costi della macchina comunale. Vedremo come andrà a finire il contenzioso. Anche se proprio nelle ultime ore la vicenda sembrerebbe tingersi improvvisamente di giallo, perché nell’albo pretorio del sito internet comunale, accanto alla delibera di incarico legale, prima regolarmente pubblicata, figura la dicitura “pratica annullata”.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo