Salvataggio degli affreschi del Borremans addio. Non ci sarebbero fondi all’assessorato regionale ai Beni culturali per quella che viene definita la “Cappella Sistina di Sicilia”, la chiesa di San Giovanni Evangelista con il ciclo di opere sulla volta e le pareti laterali attribuite al pittore fiammingo. La conferma arriva dal settore Beni culturali della Diocesi. Due affreschi sono coperti da veli tampone, in molte parti la pellicola pittorica è già saltata in modo irreversibile. Entrambi i pannelli laterali, il “Trionfo di San Benedetto” e il “Martirio di San Placido”, sono “fasciati” da tamponi ormai in parte scollati. Scene potrebbero scomparire in modo irreversibile, per questo serve un restauro conservativo urgentissimo. “Ho parlato di persona con l’assessorato regionale, i soldi non ci sono, così mi è stato detto in modo molto chiaro, mi dispiace perché era stato assunto un impegno dal precedente assessore, ma il nuovo assessore non era a conoscenza...
dei problemi degli affreschi del Borremans, purtroppo la situazione è questa”, spiega don Giuseppe Paci, responsabile dei Beni culturali della Curia, allargando le braccia dal secondo piano della sede vescovile di via La Bella. Una corsa contro il tempo per trovare 63 mila euro, tanto la somma necessaria a salvare il Borremans dallo “stato comatoso”, come lo ha definito uno sconfortato don Antonino Scarcione, il parroco di San Giovanni che ha già messo mano alle proprie tasche, al suo trattamento di fine rapporto, come dirigente scolastico in pensione, per recuperare un pulpito antico presente in chiesa.
dei problemi degli affreschi del Borremans, purtroppo la situazione è questa”, spiega don Giuseppe Paci, responsabile dei Beni culturali della Curia, allargando le braccia dal secondo piano della sede vescovile di via La Bella. Una corsa contro il tempo per trovare 63 mila euro, tanto la somma necessaria a salvare il Borremans dallo “stato comatoso”, come lo ha definito uno sconfortato don Antonino Scarcione, il parroco di San Giovanni che ha già messo mano alle proprie tasche, al suo trattamento di fine rapporto, come dirigente scolastico in pensione, per recuperare un pulpito antico presente in chiesa.