Si va verso una richiesta di rinvio dell'ordine del giorno sull'adesione al libero consorzio dei comuni con Gela, in programma questo pomeriggio alle 16.30. Un fronte trasversale, formato da Ncd, Udc e Pd, più alcuni indipendenti, maggioritario in aula, sembrerebbe orientato a chiedere più tempo per valutare i pro e i contro di quello che molti definiscono "un salto nel vuoto". Numerose le ragioni per lasciare il vecchio capoluogo, ma ancora indefinibili i vantaggi di un matrimonio con Gela. Le preoccupazioni di una parte dei consiglieri dubbiosi potrebbero sintetizzarsi con una metafora "spaziale": se con Enna eravamo il pianeta terra con Gela potremmo recitare il ruolo di Marte o Giove, pianeti in cui non c'è vita. Il gruppo riferibile al vicesindaco Giuseppe Mattia, invece, in tutto 4/5 consiglieri, insieme a Il Megafono, sarebbe pronto a "staccarsi" da Enna fin da subito, per via della gestione fallimentare del sistema rifiuti, quella ritenuta più che discutibile della gestione dell'acqua e del sistema dei reflui, e la vicenda dell'ospedale Chiello, ridotto ad una succursale dell'Umberto I, anche se con l'etichetta tirata a lucido "Ospedali Riuniti". Ma in questo momento in via Cavour i 14 voti necessari al divorzio storico dal capoluogo non ci sono.