PIAZZA ARMERINA. Alle 14.28 Giuseppe Camerino è sceso dal tetto del Palazzo del Senato, non prima di aver letto tra le tegole una non meglio precisata proposta di lavoro arrivata dall'amministrazione comunale (come potete vedere nella foto). Sotto la scala mobile ad attenderlo il suo avvocato. Dopo aver bevuto un sorso d'acqua l'ex sindacalista dei Cobas è entrato nell'auto della polizia ed è stato condotto al commissariato da un ispettore di polizia per l'identificazione e la contestazione di alcuni reati, così come avvenuto per l'altro disoccupato che si era sentito male in mattinata. Ma cosa c'è scritto in dettaglio in quel foglio letto poco prima della fine della protesta e portato a mano da un pompiere (il quale lo aveva ricevuto a sua volta da un ispettore di polizia poco prima di salire sulla scala mobile per raggiungere Camerino e aiutarlo a scendere) sul tetto al disoccupato? Il problema principale per tutte le istituzioni, adesso, è la consapevolezza di non dover far passare il messaggio in base al quale ad ogni protesta su un tetto deve corrispondere una proposta lavorativa. Che impegni sono stati presi? E verranno rispettati? A chiederselo sono gli stessi due disoccupati protagonisti della vicenda. Ma è anche il cittadino comune. Lo stesso legale dell'ex sindacalista dei Cobas si aspetta il mantenimento dell'impegno da parte di Sala delle Luci. Tra i reati contestati ai due disoccupati vi sarebbe anche il danneggiamento di beni pubblici, in pratica la rottura di una parte delle tegole del tetto. Si parla di qualche migliaia di euro. Un servizio con due pezzi domani 19 agosto sul Giornale di Sicilia. http://robertpalermo.blogspot.com/