Il consigliere Rosa Betto |
Lettera aperta
All’egregio sig. Gianluca Speranza, già segretario dell’ex
PDL.
Il rispetto che ho per me stessa e per coloro che mi considerano
persona leale, libera da preconcetti e da gioghi, e per nulla portata
all’intrigo, di qualunque natura esso sia, mi impone di superare il fastidio
che mi provoca il dover replicare alle sue
vuote, inopportune e tendenziose considerazioni. Desidero innanzitutto rammentarLe che, come è noto, io non
ho mai avuto nulla a che spartire con il
PDL né tantomeno con Lei, se non per il
fatto che ho sostenuto, con estrema lealtà, la candidatura a sindaco del dott.
Prestifilippo, senza aspirazioni di alcun tipo, ma ravvisando nella sua persona, a torto
o a ragione, le capacità necessarie per guidare il Paese. Peraltro vale la pena di ricordarLe, (verosimilmente per la sua
giovane età , lo ignora, ma altri dovrebbero rammentarlo!) che in precedenti
elezioni amministrative, nell’unico intento di sostenere la candidatura del
dott. Prestifilippo, feci parte della “Lista Sgarbi, , chiedendo espressamente
che accanto al mio nominativo venisse aggiunta la dicitura ”Indipendente di Sinistra” , come
risultava allora sia dalle liste ufficiali e sia dal facsimile distribuito ai
miei elettori . Nessun raggiro, quindi, per gli elettori e nessun intento di
camuffare la mia ideologia politica.
Lo stesso dicasi per le ultime elezioni amministrative. Ho sostenuto per la seconda volta il dott. Prestifilippo ,
aderendo al MIR, del quale , comunque, condividevo molti degli obiettivi e, in
particolare, quell’impegno sociale che è capace di trascendere ogni ideologia
politica se l’obiettivo da raggiungere è il benessere della comunità tutta. La mia decisione di staccarmi dal MIR, come ho detto in
consiglio comunale, è stata motivata, poi , dalla presa di coscienza che il
Movimento non poteva più garantirmi, data la recente posizione assunta dal suo
leader, avv. Samorì, (ndr. novembre 2013), il pieno rispetto di quanto contemplato dal programma. Lei, caro sig. Speranza,
era presente in Consiglio,
ma evidentemente era distratto, aggrappato ad un cellulare che
gridava al tradimento. E voglio aggiungere ancora qualcos’altro. Quel cellulare ha gridato al tradimento anche quando , dopo
pochi giorni dall’insediamento dei Consiglieri, quasi tutti , (tranne due-tre)
ci siamo recati in Piazza Duomo, assieme al Sindaco, per scoprire una lapide commemorativa.
Ricordo che , nel bel
mezzo della funzione, ricevetti una sua telefonata con cui esprimeva disappunto
per la mia presenza in tale contesto. Mi dica, sig. Speranza, si stava facendo qualcosa di nocivo
per il Paese o si stava contravvenendo a degli ordini imposti dall’alto? Quel cellulare ha gridato ancora al tradimento allorché, qualche mese fa, è trapelata notizia che
qualcuno del gruppo di maggioranza avrebbe voluto propormi per la Vice Presidenza
del Consiglio. Fermo restando che non avrei accettato, perché nel corso
della mia vita non ho mai inseguito cariche di alcun tipo (preferisco agire più
che apparire) non capisco come mai questa attestazione di stima nei confronti
di chi, come me, era all’opposizione e tra l’altro rappresentativa di una
coalizione vicina alla sua, abbia suscitato tanta disapprovazione ( uso il
termine ”disapprovazione “per non scendere nei particolari, che sarebbero molto
più eloquenti).
Forse questo fatto sconvolgeva qualche disegno destinato a
rimanere tra “le secrete cose”? Non è dato sapere! Si è gridato ancora una volta al tradimento, allorché ho
votato favorevolmente per l’approvazione del bilancio. Ma Lei, sig. Speranza, che dovrebbe masticare di politica
più di quanto sia in grado di fare io, si rende conto di ciò che avrebbe
comportato per il Paese e per i Cittadini una falla del genere? E nell’immediato, non certo a lungo o a breve termine! Lo sa
benissimo! La triste realtà è che qualche volta, e purtroppo, in nome
del benessere del Paese, si cerca di dar corpo a mire e disegni che con il benessere del Paese non hanno nulla a
che vedere E Lei , caro Signore, si dice stupito perché la sottoscritta
si è voluta dichiarare indipendente? Io mi stupisco, invece , di me stessa , per non avere preso molto prima
questa decisione, data la mia.. radicata inclinazione a non essere asservita a
nessuno, se non alla mia coscienza che, Le posso garantire, è sempre vigile e
tale da consentirmi di tenere la schiena
dritta e la testa alta in qualsiasi contesto. Lei si è presa la licenza, e assieme a Lei qualcun altro della
stessa dirittura morale, di insinuare (cosa di una gravità estrema) che il mio
distacco dal MIR sia stato motivato da un “do
ut des” e, per entrare nello specifico, da un incarico di sottogoverno
conferito alla persona che durante le elezioni era a me abbinata.
Mi spiace deluderLa! Quella persona , a meno che Lei o chi per Lei non provi il
contrario, non è mio figlio né mio fratello né mio marito né tantomeno mio
lontano parente e , comunque , desidero confessare, che semmai avessi voluto
chiedere qualcosa di personale all’Amministrazione , avrei chiesto sicuramente
altro. La coscienza di cui parlavo prima ( spero che Lei e quelli
come Lei comprendano appieno l’intrinseco significato del termine) , il riguardo
che ho per me stessa, per i miei
concittadini e, non ultimo , per l’Amministrazione, me lo vietano. Forse altri, avvezzi ad intrallazzi e a spudorate
aspirazioni avrebbero approfittato (sempre in nome del benessere del Paese) di una posizione come la mia per chiedere ed
ottenere. Non io. E allora, caro sig. Speranza, Le consiglio di mettere da
parte le sue critiche che lasciano il tempo che trovano, e di concentrarsi, se
può, nell’attuazione di altre strategie ma che siano veramente costruttive per la Comunità e non
scaturite dal tentativo di alimentare le aspettative di chi non sa accettare
sconfitte. Sia più sereno e più riflessivo, sig. Speranza, lasci che si
lavori in pace : i Cittadini gliene saranno grati!
Cordialmente
Rosa Betto
Nessun commento:
Posta un commento