PIAZZA ARMERINA.Disabili in prima linea al palazzo comunale, con cartelloni di protesta al seguito, per chiedere con forza all’amministrazione comunale uno “sforzo concreto” per scongiurare la chiusura del centro diurno gestito dal Csr Aias in contrada Bellia. A scatenare la rabbia dei responsabili del centro, così come delle famiglie dei disabili, era stato il no del governo guidato dal sindaco Carmelo Nigrelli a sottoscrivere un protocollo d’intesa con la Provincia di Enna sul funzionamento ed il finanziamento della struttura.
Il contenzioso in corso davanti al tribunale civile. Il Csr chiede 68 mila euro per un trasporto mai commissionato dal Comune, ma al quale i portatori di handicap avevano diritto per legge. Udienza fissata per il 2 ottobre
A rendere tesi i rapporti tra amministrazione comunale e Csr, però, il contenzioso in corso per il trasporto dei disabili. La vicenda condiziona il confronto. Dal 2002 al 2005 il Csr ha assicurato il trasporto dei disabili verso il centro di riabilitazione di contrada Bellia. E adesso chiede di poter essere pagato. Il Csr, il consorzio di siciliano di riabilitazione con sede a Catania, mesi fa ha citato in giudizio il Comune davanti al tribunale civile di Enna. Il consorzio chiede il pagamento di fatture per 68.302 euro, oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria, spese, compensi ed onorari di causa. Tutte fatture accumulate tra il 2002 e il 2005 per le spese di trasporto. Il Csr, convenzionato con il servizio sanitario nazionale, dedito alla fornitura di servizi socio terapeutici e riabilitativi, sostiene che, di fronte alla mancata attivazione del servizio da parte del Comune, ha comunque diritto a percepire le somme per aver svolto un servizio al quale l’utenza aveva diritto per legge. Un servizio indispensabile a tutela di esigenze molto rilevanti. Gli uffici comunali, invece, di fronte alla presentazione delle prime fatture affermarono di essere di fronte alla mancanza di un servizio autorizzato. La vicenda era arrivata anche in consiglio comunale, sotto forma di riconoscimento di debito fuori bilancio. Ma non trovò una soluzione positiva. Il Tar di Catania, su ricorso del Csr, ha dichiarato il proprio difetto di competenza. Da qui il ricorso al tribunale ordinario del centro siciliano, con il Comune che ha deciso di resistere in giudizio, nominando un proprio legale, Gaetana Palermo. http://robertpalermo.blogspot.com/
Ma vi è una novità ufficiale di queste ore. Mentre Nigrelli trattava all'ufficio Commercio con Naso, l'amministrazione comunale in questi giorni ha affiancato all'avvocato Gaetana Palermo l'avvocato Pietro De Luca, per la parte amministrativa, per difendere le casse comunali dal ricorso del Csr. La giunta ha dato incarico a De Luca proprio sul processo civile in corso con il Csr Aias davanti al tribunale civile di Enna. "Una pubblica amministrazione - si legge nell'atto deliberativo - non può erogare somme a qualsiasi titolo senza una preventiva autorizzazione, convenzione, impegno di spesa".