mercoledì 17 settembre 2008

L'ex assessore al Verde pubblico Farina attacca l'assessore Di Prima

Di seguito il pezzo di Guglielmo Bongiovanni sul sito http://www.enzograssia.it

"E’ sconcertante come, ad oltre un mese, l’assessore Di Prima non abbia sentito il bisogno di giustificare ai cittadini la scelta di tagliare le tuie della piazzetta del Teatro Garibaldi". Esordisce così Mauro Farina, ex assessore al verde dell’amministrazione Prestifilippo. "E’ stata una scelta tanto arrogante quanto inopportuna. Forse l’assessore Di Prima neanche sapeva della decisione di quel taglio che sembrerebbe essere stato architettato dall’assessore alle feste ed alle tradizioni Cimino per consentire ai cittadini ed ai clienti della pizzeria soprastante di ammirare il “suo” palio”". "Un gesto sconcertante -continua Mauro Farina - che ha provocato e continua a provocare incredulità tra i cittadini che hanno assistito al taglio degli alberi, soprattutto per l’arroganza e per la spregiudicatezza dell’atto. Un intervento che non trova spiegazioni logiche e che ha privato quell’angolo della città di un vialetto tra i più belli di Piazza Armerina. E sono inutili le patetiche spiegazioni mormorate sottovoce che parlano di un intervento resosi necessario perché le piante risultavano essere malate; per non parlare della questione dell’inestetismo, che sembra davvero una spiegazione al di fuori della logica".
Mauro Farina non perde occasione per esprimere tutto il suo disappunto: "Il primo gesto dell’amministrazione Nigrelli nei confronti del Verde pubblico mi lascia senza parole. Il taglio netto delle tuie è stato altamente invasivo e di difficile comprensione. Sarebbe bastato informarsi un po’ per rendersi conto che questa specie di cipresso non va potato e che certamente questo intervento ha pregiudicato per sempre la loro esistenza in vita. Il giovane assessore Di Prima ha esordito nel peggiore dei modi; mi auguro solo che si sia reso conto del grave danno arrecato alla comunità. Difficile riconoscere nelle azioni dell’assessore delegato quanto da lui stesso proclamato in campagna elettorale: dal palco il giovane rampante strillava pacatamente che era giunta l’ora che Piazza Armerina voltasse pagine e che anche nella cura del verde pubblico la volontà del fare avrebbe dato risultati esaltanti. Se questa è l’attenzione che vuole riservare al verde pubblico, è meglio che distolga la sua attenzione da questo campo. Curare e gestire il verde è un’impresa difficile e delicata: io con la cronica mancanza di risorse economiche, considerato che in quattro anni un consiglio comunale ostile ha sempre distolto le somme necessarie per la manutenzione, e con la mancanza di personale proporzionato alle reali esigenze dell’ampio spazio verde della città, ho sempre rispettato il nostro habitat e mi sono informato e documentato per curare e migliorare la qualità delle nostre aree verdi. Non è certo tagliando di netto delle piante che non necessitano nemmeno di potatura che si rende un buon servizio alla collettività e non è così che si gestisce il verde pubblico. Mi auguro solo che non si verifichino più episodi del genere, che passano quasi inosservati anche alla infida complicità di una stampa servile. Ricordo quando l’attuale sindaco Nigrelli si stracciava le vesti dal suo sito Piazza Grande sputando continui veleni sull’amministrazione Prestifilippo arrivando a definire la stampa locale “trombettieri dello zar”. Ebbene lui oggi ha al suo guinzaglio quei trombettieri che però sono rimasti senza fiato.”

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo