venerdì 28 dicembre 2012

Piazza. "Circondiamo l'Asl e blocchiamo tutto". L'appello di Bascetta per salvare il Chiello


Comunicato COBAS sull’ospedale Chiello

La problematica della lenta, lentissima agonia dell’ospedale Chiello assomiglia sempre di più alla storiella di “ Al lupo al lupo!” in quanto ci si accorge della gravità delle condizioni del nostro sfortunatissimo ospedale solo quanto lo picconano in qualche sua parte, o, per meglio dire, quando  la lungimirante “ars destruendi” della poderosa dirigenza ennese  piazza alcuni dei suoi più disastrosi e catastrofici fendenti fatti di determine direttoriali e di  disposizioni  di servizio che definire infelici e dissennate è semplicemente eufemistico. L’ospedale Chiello non è solo un presidio sanitario ma deve costituire un presidio di civiltà e di dignità che non deve essere oltrepassato e violato, deve costituire la linea del Piave di questa martoriata città che si è vista e si sta vedendo spogliare di tutti quegli elementi istituzionali e giuridici che permettono di identificare una  comunità nel consesso civile e politico generale. Ci hanno privato della Pretura, dell’Ufficio INPS, dello sportello esattoriale, del terminale dei servizi essenziali quali l’acqua e la spazzatura, finanche del giudice di pace e ora, piano piano, lemme lemme,stanno finendo di distruggere l’ultima cosa che manca alla classe politica ennese ( complice, con il suo silenzio trasversale di destra e di sinistra) per completare lo scempio istituzionale volto a fare di Piazza Armerina un cumulo di macerie politiche e una semplice appendice anagrafica buona solo a costituire un bacino di voti. Solo quello!...Ora l’ultima amenità gestionale è quella del trasferimento in mobilità del personale infermieristico e qual è la nostra risposta?....Solo parole, solo bla bla bla, solo esposizione di dati tecnici, di dati statistici, di vuote elucubrazioni mentali, di noiosissime disquisizioni normative, di sofisticate astrazioni lessicali, mentre il popolo comincia a perdere la speranza e la fiducia che erano sorte dopo la grandiosa e partecipata manifestazione del 1 aprile 2011. Dov’è andato a finire quello spirito e quell’orgoglio?....Dove sono andate a finire quegli impegni che sono stati presi e quelle promesse che sono state fatte?....Enna ride e si sbraca mentre Piazza armerina si piange addosso per colpa di una classe politica che quando arriva davanti ai piedi degli intoccabili ennesi ammorbidisce i toni e comincia a chinare il capo, ritornando in ginocchio e bastonata. Ma basta!...Non avete vergogna?....Alziamo la testa e drizziamo la schiena!!!..Se la classe politica è incapace di gestire il malcontento e di suonare la carica, facciamolo noi, società civile, associazioni e sindacati….Ci vuole uno sciopero generale, bisogna bloccare tutto: scuole, trasporti, servizi, autostrade, punti di rifornimento energetici, uffici pubblici, supermercati. Quando migliaia di cittadini arrabbiati e decisi circonderanno l’ASL  e la Prefettura e non faranno uscire per giorni questi signoroni del potere vedrete come diventeranno mansueti e ragionevoli e vedrete che, come per incanto, risolveremo il problema dell’ospedale. Ci daranno pure l’elisoccorso!!!...Ma fino a quando crederemo alle fandonie e alle bugie del potere costituito, soffriremo la penuria di diritti e ci calpesteranno la dignità di uomini e di donne che non si potranno mai vantare di definirsi cittadini  ma si accontenteranno di essere solo dei sudditi, cioè schiavi!! Solo cittadini liberi e forti possono capire che distruggere un ospedale vuol dire uccidere la speranza e il futuro di una comunità.

Il coordinatore provinciale COBAS

Luigi Bascetta

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo