Non basta leggere dei dati
matematici. Bisogna saperli interpretare. Le recenti dichiarazioni mosse dalla
segreteria del PD piazzese sulla pubblicazione delle presenze turistiche a
Piazza Armerina denotano una scarsa conoscenza dell’argomento e una, voluta,
superficiale sintassi. Bisogna innanzi tutto guardare i dati nella sua
globalità partendo dai numeri del turismo nazionale dove si registra un calo
generale del settore per via di vari fenomeni quali: la crisi economica
(riduzione degli stipendi, aumento della disoccupazione sono fenomeni che
diminuiscono la liquidità e quindi le possibilità di viaggiare), la
fortificazione dei competitors internazionali( es. una settimana a Sharm El
Sheik, costa meno di una settimana in Sicilia), aumento della necessità del
consumatore (oggi il turista accorto riesce a prenotare all’estero un soggiorno
in un Hotel 5 stelle, allo stesso prezzo di un 3 stelle in Sicilia), l’avvento
delle nuove tecnologie che stroncano gli operatori che non vogliono adeguarsi.
L’elenco potrebbe continuare ma bastino a capire, in questa sede, quali sono
alcuni fattori che mettono in crisi il turismo in Italia. La Sicilia con i suoi
mille pregi, a cui corrispondono mille difetti, non ha una situazione più
felice e risente pesantemente della crisi del settore in parte indotta in parte
auto-causata. Basti pensare alla scarsità di infrastrutture, alla mancanza... di
adeguate vie di collegamento, al degrado in cui, in molti casi, sono
abbandonate le nostre risorse naturali, storiche e culturali, spesso, anche mal
gestite. E’ da questo scenario non esula Piazza Armerina che da tempo combatte
contro se stessa, contro il turismo mordi e fuggi e contro “l’amica-rivale”
Villa Romana del Casale. Qui non si vuole fare la cronostoria dei fatti e delle
vicende alterne che tutti conosciamo, ma vale la pena sottolineare che ancora
oggi, a distanza di anni soffriamo per quei
lavori che videro la chiusura totale del sito con tremende ripercussioni di
immagine e di ritorno economico difficili da quantificare. Una scelta avventata
che ci ha fatto cancellare dalla rotte di molti tour operator internazionali e
che oggi a fatica (specie nel privato) si ritenta di contattare. E’ questi non
sono errori da imputare all’amministrazione attuale. Chi mastica un po’ di turismo
sa quanto sia fondamentale la programmazione a lungo termine, almeno annuale.
E’ se è vero che il 2013 chiude in netta perdita credo che la programmazione
spettasse a chi amministrava nel 2012. Se l’attuale amministrazione vuole fare
bene deve necessariamente programmare, (e pare che lo stia facendo) e nel farlo
deve puntare su: rivalutazione del centro storico, con attività e
manifestazioni che rendano vivo e appetibile il cuore della città; apertura di
almeno alcune tra le chiese più conosciute, ed in questo è auspicabile la
collaborazione del nuovo Vescovo e di tutta la Diocesi per rendere fruibili le
nostre bellezze simbolo di fede e di tradizione che devono essere disponibili e
alla portata di tutti per diventare testimonianza della nostra cultura nel
mondo; joint-venture con i comuni
vicini; valorizzazione del Palio dei Normanni che non sia più il palio dei
piazzesi ma possa diventare l’evento della Sicilia nel mondo. Questi sono solo
alcuni aspetti da attenzionare. Altro elemento importantissimo è la
collaborazione degli operatori locali senza i quali ogni sforzo sarebbe vano.
Nell’era dell’E-Tourism e dei commenti sui portali turistici, è facile oggi
vedere quanti e quali pecche riscontrano i turisti. E a Piazza, partendo
proprio da tali basi , si evidenzia una professionalità nell’arte
dell’accoglienza che spesso scricchiola o è improvvisata. E’ anche vero che il
turista è sempre più esigente e non transige più su lampadine fulminate e non
cambiate, su reception inadeguate a fronteggiare le esigenze del cliente
straniero, su camerieri scontrosi e quant’altro. Insomma su un’offerta che non
è all’altezza della domanda. Una città a vocazione turistica deve essere
accogliente, multi-lingua, pulita e vivibile. E sottolineiamo come una
struttura turistica ha di per sé, se adeguatamente evidenziata, un potenziale
attrattivo che non debba essere obbligatoriamente secondo alle attrazioni del
luogo stesso. Vanno incentivate le iniziative, come quelle degne di nota a cui
stiamo assistendo (vedi i recenti progetti portati avanti, tra gli altri da
Ettore Messina, come ad esempio i week-end medievali) di promozione e vendita
del territorio e va incentivata la collaborazione tra e con gli operatori del
settore che troveranno in questa amministrazione un valido sostegno per
l’attuazione. Insomma è arrivato il momento di programmare e collaborare per
portare Piazza Armerina ai livelli che tutti noi sogniamo da tempo. Auguriamo
ancora buon lavoro all’attuale amministrazione ricordandogli che la parola
d’ordine deve essere: programmazione. Altrimenti si potrebbero commettere gli
stessi errori di superficialità delle precedenti amministrazioni.
Andrea Lombardo Coordinatore Sezione Psi Placido Rizzotto