PIAZZA ARMERINA. Senza le due addizionali che gravano sulle tasche dei cittadini piazzesi “l’impalcatura del bilancio non è sostenibile e bisogna imperativamente ridurre le spese anche di servizi fondamentali”. Così la relazione Previsionale e programmatica per il triennio 2011-2013, allegato fondamentale al Bilancio di previsione 2011, messa nero su bianco dal settore Economico finanziario comunale. Insomma le due mini tasse vanno pagate o saltano i servizi sociali fondamentali. Ma il rischio mozione di sfiducia sarebbe dietro l’angolo.
Le due addizionali introdotte dalla giunta, quella sui redditi Irpef e quella sull’Accisa per l’energia elettrica prevedono un gettito complessivo in più per le casse comunali di 575 mila euro. Ma senza il via libera del consiglio comunale non passeranno. Arriveranno in aula fra alcuni giorni, dopo l’approvazione del rendiconto consuntivo. Ma rischiano di innescare il meccanismo della mozione di sfiducia al sindaco, con minacce molto esplicite provenienti tanto dall’opposizione quanto dallo stesso partito Democratico, il partito del sindaco Carmelo Nigrelli.
“Il nostro partito non solo è contrario a questo aumento delle tasse, ma annuncia che se il sindaco non farà un passo indietro su questo presenteremo la mozione di sfiducia, i soldi devono trovarli eliminando le sacche di clientelismo esistenti”, sottolinea Giuseppe Mattia, segretario dell’Mpa. “Nessuna nuova tassa ai cittadini o sarà mozione di sfiducia”, ha sottolineato lo stesso Ranieri Ferrara, segretario del partito Democratico, compagno di partito di Nigrelli. E minacce politiche identiche erano arrivate dall’Udc, mentre il Pdl ha già manifestato la propria contrarietà. In parole povere i due mini balzelli non piacciono a nessuno. Nella relazione Previsionale, fra qualche giorno in arrivo sui banchi dell’aula, si fanno quattro conti sulle tasche dei cittadini.
Recita la Relazione con riferimento all’addizionale Irpef, pari allo 0.2 per cento dei redditi superiori a 10 mila euro: “Per un contribuente che ha 20 mila euro di reddito l’addizionale è di 40 euro l’anno, pari a 3,3 euro al mese, cioè una colazione al bar o un pacchetto di sigarette non troppo caro”. Ma a creare rabbia nelle opposizioni è il principio che esce fuori dall’addizionale sulla bolletta elettrica. La Relazione spiega che il maggior gettito di 250 mila euro “è destinato a compensare i minori incassi della Tia derivanti dal mancato pagamento da parte di tutti i cittadini”. In pratica a causa di alcuni cittadini che non pagano la tariffa sui rifiuti viene imposta una mini tassa sulle tasche di tutti, anche di chi la Tia l’ha pagata. Occorre mettere le mani in tasca e pagare anche per quelli che non pagano. Un aspetto che ha portato maggioranza e opposizione a storcere il naso.
Il sindaco Nigrelli e l’ufficio Economico finanziario, però, insistono, parlano di “imposta di solidarietà” con cui i cittadini più ricchi finanziano alcuni servizi, come l’assistenza domiciliare agli anziani, a quelli più poveri. (Giornale di Sicilia - Edizione del 19 luglio 2011)