giovedì 23 giugno 2011
Piazza Armerina. Infilata viva dentro un sacco nero della spazzatura e gettata in un cassonetto. La disavventura di Frida, randagia incinta salvata dai passanti
PIAZZA ARMERINA. Si chiama Frida, è incinta e fra una settimana darà alla luce i suoi cuccioli. Ieri mattina ha rischiato di fare una fine tragica, infilata dentro un sacco nero della spazzatura chiuso con un nodo e scaraventata dentro un cassonetto, sotto altri sacchetti di immondizia e fogliame. Ha rischiato la morte per soffocamento ieri mattina un randagio meticcio in piazza Boris Giuliano. L’animale è stato salvato in extremis dalla generosità di alcuni passanti. Erano le 11 quando un volontario della Protezione civile, Liborio Nicotra, ha sentito dei guaiti soffocati provenire da uno dei cassonetti della “villetta”. “Pensavo si trattasse dell’ennesimo caso di cuccioli abbandonati, ho subito chiamato i vigili del fuoco e nel frattempo ho provato a guardare dentro al cassonetto stracolmo di rifiuti”, racconta l’uomo. Poi vede un agente in borghese che sta passando in zona, lo ferma e gli chiede aiuto. L’assistente capo della Polizia di Stato, Silvio Chiello, raggiunge Nicotra e insieme, con l’aiuto di un’altra giovane, Rosalba Barresi, cominciano a svuotare il cassonetto, fino a quando riescono a scorgere un sacco nero che si muove. Tirano fuori la busta di plastica, la aprono e con grande sorpresa vi trovano l’animale, tutto bagnato dal sudore, disidratato, esausto e visibilmente traumatizzato. Altre persone portano all’animale da bere, una signora a proprie spese fa fare una puntura al randagio. Sul posto, nel frattempo, si è già portata una pattuglia della Polizia municipale ed un veterinario dell’Asp. Adesso Frida riceve assistenza da un veterinario. Le sue condizioni sembrerebbero buone. Lanciato un appello perché Frida e i suoi futuri cuccioli siano adottati. “Abbiamo elementi per affermare che il cane sia stato avvelenato e poi, morente, gettato nel cassonetto ancora vivo, in casi di questo genere l’animale non va toccato, bisogna chiamare vigili urbani e Asp”, dice Lorena Sauli, presidente provinciale della Lav, chiedendo “la bonifica immediata dei luoghi al Comune”.