Mosaici sporchi nella zona delle Terme |
di Roberto Palermo
Piazza Armerina. Il Parco Archeologico della
Villa Romana del Casale chiede due operatori restauratori per la pulizia dei
mosaici e il Comune gli invia per tre mesi un netturbino. Il delicato problema
della pulizia e manutenzione del sito Unesco si conferma l’emergenza del
momento. L’architetto Guido Meli, direttore del Parco, alcune settimane fa, con
una nota inviata al sindaco Carmelo Nigrelli aveva lanciato una sorta di
appello all’amministrazione comunale, chiedendo di presentare la Villa “pulita
e dignitosa”, evitando di fornire “un’immagine negativa” dei pavimenti musivi
patrimonio dell’umanità agli occhi del turista. Un appello rivolto al Comune,
in realtà non competente in materia, nelle more dell’arrivo di fondi da parte
dell’assessorato regionale ai Beni culturali. “Si chiede di voler provvedere al
servizio di pulizia del pavimento musivo mediante due operatori restauratori,
anche part-time, che sotto il controllo... diretto di questo Parco dovrebbero
provvedere alla spazzatura del pavimento ed eventualmente a piccoli interventi
di manutenzione”, aveva chiesto Meli. Una spesa da finanziare con il tesoretto
del 30 per cento degli incassi della biglietteria, per legge spettante al
Comune armerino. Escrementi di piccioni, piume dei volatili, polvere, macchie
biancastre dovute alla risalita dei sali da mesi, ogni giorno, “macchiano” i
pavimenti a mosaico del sito archeologico, esponendo la dimora romana a
continue polemiche e critiche. Di recente lo stesso architetto Meli per
protesta, dopo un’ispezione regionale, aveva preso scopa, sacchi e paletta e
ripulito un pezzo di Basilica della Villa Romana del Casale. La Regione
Siciliana per ora non apre il portafogli e per questo la direzione del sito
Unesco ha scritto agli uffici comunali. “Il Comune non è attualmente nelle condizioni
di provvedere tempestivamente a mettere a disposizione del Parco due operatori
di restauratori per la pulizia dei pavimenti musivi”, ha risposto il sindaco
Nigrelli con una nota inviata a Meli. Restauratori no, ma un operatore
ecologico si. E quindi nelle more di una soluzione più adeguata, per i prossimi
tre mesi, in pratica per il periodo estivo, sarà un netturbino inviato dal
Comune a pulire i mosaici con una spesa di 7.725 euro finanziata con il 30 per
cento degli incassi. Per cinque ore al giorno, per giorni a settimana, sarà un
operatore ecologico, in mancanza di restauratori, a spazzare i pavimenti musivi
dichiarati patrimonio mondiale per salvare l’immagine del sito archeologico. (Giornale di Sicilia - 18 giugno 2013)