sabato 9 marzo 2013

Villa Romana, partono i parcheggi a pagamento, ma la Sgs chiede rispetto degli impegni

Da una parte i pullman turistici che continuano a sostare sulla strada provinciale, dall’altra la polvere dovuta alla pavimentazione sbriciolata della nuova area parking, costata alle casse pubbliche 6 milioni di euro. Il servizio di parcheggio a pagamento di pullman, auto e camper alla Villa Romana del Casale è partito da pochi giorni. In tutto quasi 140 stalli così distribuiti: 46 posti per i pullman, 81 per le auto e 12 per i camper. Le moto pagheranno 0,50 euro all’ora, le auto 1 euro all’ora di sosta, i camper 1,50 euro. Per i pullman prevista una tariffa minima di 20 euro per 3 ore, mentre scatteranno altre 5 euro per ogni ora di sosta successiva alla terza. Il sistema dei ticket per la sosta dei veicoli in arrivo nelle aree archeologiche non è certo una prerogativa del sito Unesco di contrada Casale, ma viene già utilizzato in moltissimi siti culturali, per non andare troppo lontano ad Agrigento, nella Valle dei Templi. In un periodo di crisi e con il biglietto di ingresso al sito archeologico aumentato di recente a 10 euro, la previsione dei ticket qualche malumore lo provoca. Da alcuni giorni alla Villa Romana il servizio è partito, gestito dalla Sgs di Sciacca che un anno fa si era aggiudicata la gara d’appalto lanciata dalla Provincia di Enna con una concessione di sette anni. Ma i pullman, almeno nei primi giorni, hanno continuato a parcheggiare sulla provinciale, come è sempre avvenuto, senza fare ingresso nella nuova area destinata ai parcheggi il cui utilizzo di fatto è obbligatorio. La Sgs sta chiedendo alle istituzioni di intervenire. “Noi interveniamo a supporto...
 dei colleghi provinciali, con nostre pattuglie, ma siamo a corto di personale e di più non possiamo fare”, spiega il comandante dei Vigili urbani, Paolo Gabrieli. La troppa polvere che si solleverebbe con il passaggio delle auto e dei pullman è un problema attuale e anche imbarazzante per un’opera pubblica di recente realizzazione. Polvere che potrebbe rischiare di rendere difficilmente leggibili le schede usate dagli automobilisti per far alzare le barriere mobili in entrata e uscita dal parcheggio. Tra le ipotesi in programma quella di spalmare sulla pavimentazione sbriciolata un impregnante in grado di incollare al suolo i detriti. Erano stati 6 i milioni di euro spesi per la realizzazione della nuova area di servizi con la zona commerciale e i parcheggi per i pullman turistici. Un’opera pubblica costruita da poco, ancora di fatto non utilizzata, eppure con la pavimentazione già ridotta a brandelli a causa di una scelta molto discutibile dei materiali utilizzati. E per rimettere a posto quella pavimentazione occorrerebbero diverse decine di migliaia di euro. Chi paga per questi errori e di chi è la responsabilità? Una situazione paradossale che non manca di provocare imbarazzi nei tavoli istituzionali. Altro problema, altra polvere, riguarda il tratto di strada da percorrere tra la zona dei parcheggi e dell’area commerciale e l’ingresso della Villa Romana del Casale. Per ora c’è solo un tratto sterrato e sopra ci dovrebbero passare i turisti a piedi. Doveva essere realizzata una bretella di collegamento tutta in pietra, ma i soldi attualmente non ci sono, tra i mugugni di chi non riesce a capire come si sia potuto pensare a restaurare la Villa Romana, con i mosaici ripuliti e la nuova copertura, a realizzare l’area dei servizi con i box commerciali e i parcheggi, e poi non sia stata realizzata la strada tra le due infrastrutture.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo